lunedì 25 agosto 2014

#142 Timore

Il timore di Dio è l'atteggiamento secondo cui il fedele vive costantemente considerandosi sotto lo sguardo del Signore, preoccupato di piacere più a lui che agli uomini. Dio è quindi giudice delle azioni dell'uomo, ma non come un funzionario che cerca di cogliere qualcuno in fallo, ma come un padre che desidera il vero bene del figlio. Il timore di Dio è quindi l'atteggiamento del figlio che vuole corrispondere all'amore del padre, piuttosto che quello del suddito che non vuole essere colto a trasgredire la legge [1] [2]. Il timore di Dio per il credente non è avere paura di Dio, ma rispetto di Dio. Il timore di Dio nel credente è la consapevolezza che Dio è sempre l'Iddio Altissimo l'antico di giorni,è onorare Dio con la propria condotta,è dipendenza da Dio,è amore nei suoi confronti,è uno stile di vita, e un'esperienza con lui,è un cammino giornaliero fatto di gioia e di dolore, con la quale impariamo a conoscerlo, a conoscere il suo volto e rispettarlo .

Proverbi 9:10

Il timore dell'Eterno è il principio della sapienza, e la conoscenza del Santo è l'intelligenza.

Il timore a DIO porta l'uomo a desiderare la conoscenza di DIO e, la Sua conoscenza permette all'uomo di acquistare l'intelligenza adeguata, in modo da poterne applicare la sapienza ricevuta.. 

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mercoledì 20 agosto 2014

#141 Decisione

Ebrei 11:24-27La Bibbia della Gioia (BDG)

24, 25 Fu per fede che Mosè, quando fu adulto, rifiutò di essere trattato come il figlio della figlia del Faraone. Egli preferì essere maltrattato insieme con il popolo di Dio, piuttosto che vivere bene per poco tempo, ma nel peccato. 26 Mosè pensava fosse meglio soffrire per il Cristo promesso, anziché possedere tutti i tesori d’Egitto, perché aspettava la grande ricompensa che Dio gli avrebbe dato. 27 E fu per fede in Dio che lasciò l’Egitto, senza temere la collera del re: Mosè rimase fermo nella sua decisione come se vedesse il Signore proprio lì accanto a lui.

La decisione, di per se, è già un'azione di fede..Quante volte mi sono trovato anch'io nella situazione di Mosè?..E come ho agito?Sono rimasto fermo nella mia decisione?
Ci sono delle decisioni che sembrano semplici e decisioni che necessitano di un'azione di fede.
Qualunque sia la decisione, sicuramente porterà una conseguenza, nel bene e nel male..
Il modo in cui prendo le piccole decisioni giornaliere, determina il modo di prendere le grandi decisioni.
Il principio non cambia!!!!
-La preghiera
-Il filtro della Sua parola
-Rimanere fermo nella decisione
Se mantengo questi principi, Dio benedirà le mie decisioni, anzi le Sue decisioni, perché attuando in questo modo, io sto lasciando che sia Lui decidere e guidare la mia vita...

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mercoledì 13 agosto 2014

#140 Senza commenti

La potenza di Dio si manifesta attraverso la debolezza.

12 Bisogna vantarsi? Certo non è una bella cosa, ma voglio raccontarvi le visioni e le rivelazioni dal Signore.
2, 3 Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa fu rapito in cielo, (se con il corpo o fuori dal corpo non lo so, lo sa Dio). Fu rapito in paradiso, e ha udito cose talmente straordinarie che un uomo non può descrivere a parole e non è permesso neanche riferirle. Questa sì che è un’esperienza di cui vale la pena essere orgogliosi! Ma non lo sarò. Mi vanto soltanto della mia debolezza, della quale il Signore si serve per la sua gloria. Anche se volessi vantarmi non sarei un pazzo, perché direi la verità; ma non lo faccio, perché nessuno abbia di me un’opinione che superi ciò che vede nella mia vita o sente nel mio messaggio.
Dirò solo questo: siccome le esperienze che ho avuto sono state davvero straordinarie, Dio temeva che potessi montarmi la testa. Per questo ha messo una spina nella mia carne, come un inviato di Satana che mi tormenta e m’impedisce di essere orgoglioso. Per ben tre volte ho pregato il Signore di liberarmi da questa sofferenza, ma egli mi ha detto: « No, perché la mia grazia ti basta. La mia potenza si manifesta in pieno in quelli che sono deboli ». Ecco perché sono contento di vantarmi della mia debolezza; di essere una dimostrazione vivente della potenza di Cristo, anziché fare sfoggio della mia forza e delle mie capacità. 10 Per questo sono contento nelle infermità, negli insulti, nelle privazioni, nelle persecuzioni e nelle difficoltà; perché quando sono debole, allora sono forte; meno possiedo e più dipendo da lui.
11 Ho parlato proprio come se fossi pazzo, ma siete voi che mi ci avete costretto! Toccava a voi parlare bene di me e non portarmi al punto di doverlo fare io. Perché, anche se io non sono niente, non c’è una sola cosa che hanno quest’altri eminenti tizi, che non l’abbia anch’io. 12 Quando sono stato da voi, vi ho dato senz’ombra di dubbio tutte le prove che ero un vero apostolo, mandato a voi da Dio stesso. Infatti, con estrema pazienza ho compiuto in mezzo a voi molti miracoli, prodigi e opere potenti.13 La sola cosa che avete avuto in meno rispetto a tutte le altre chiese è questa: non vi sono mai stato di peso, infatti non vi ho mai chiesto né cibo, né alloggio. Perdonatemi questo torto che vi ho fatto!

Tornerò da voi.

14 Ora sto per venire a trovarvi di nuovo, per la terza volta, e anche questa volta non vi costerà un soldo, perché non voglio il vostro denaro, ma voi! Infatti, voi siete come miei figli, e non sono i figli che devono provvedere ai loro genitori, ma sono i genitori che devono provvedere ai figli. 15 Sarò ben felice di darvi me stesso e tutto ciò che possiedo per il vostro bene spirituale, anche se pare che quanto più vi amo, meno voi mi amate.
16 Però alcuni di voi potrebbero pensare: « È vero che la sua visita non ci costerà un soldo, ma quel Paolo è un gran furbo e c’inganna. In qualche modo deve avere un tornaconto! »
17 Ma come? Forse qualcuno dei fratelli che vi ho mandato mi è servito per sfruttarvi?18 Ho pregato Tito di venirvi a trovare e con lui ho mandato quell’altro fratello. Forse Tito si è approfittato di voi? Naturalmente no! Perché abbiamo tutti lo stesso spirito e ci comportiamo nello stesso modo.
19 Probabilmente voi pensate che io vi parli così per rientrare nelle vostre grazie. Niente affatto! Lo affermo davanti a Dio, come credente in Cristo, che ho detto tutto questo per aiutarvi, cari fratelli, per far crescere la vostra fede, e non nel mio interesse. 20 Ho paura che, al mio arrivo, non sarò contento di come vi troverò, e allora non vi piacerà il modo in cui dovrò comportarmi. Temo di trovare fra voi liti, invidie, rabbie nascoste, rivalità, maldicenze, pettegolezzi, superbie, disordini. 21 Proprio così, temo che quando verrò, Dio mi umilierà di nuovo davanti a voi, e che dovrò piangere per tutti quelli fra voi che continuano a commettere gli stessi peccati e non si sono pentiti delle azioni sporche e corrotte, né della lussuria e dell’immoralità in cui sono vissuti fino ad ora.

#139 L'eccellenza di Dio

2 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.
3 Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. 4 Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre.


L'eccellenza di Dio vede al di là di quello che noi vediamo..

Io, così come la terra lo era prima dell'intervento del Signore, ero vuoto, informe(deformato dal peccato)e le tenebre possedevano il mio cuore..

Finché la Sua Luce meravigliosa, ha inondato il mio cuore, separando, attraverso il Suo Spirito, la mia anima, dalla carne..

5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù, il Signore, e siamo vostri servi per amore di Gesù, 6 perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo.7 Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l'eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi.

        ggerardi2202@gmail.com

#138 Eccellenza

La ricerca dell'eccellenza non produce unzione, ma , piuttosto, la ricerca dell'unzione, produce eccellenza..

Il compito più difficile nella vita in Cristo è quella di separare la carne dallo Spirito, l'ambizione dalla negazione.

Tutto quello che faccio serve e deve servire ad esaltare e glorificare l'unico e vero protagonista, il nostro Signore e Salvatore Gesù.

La mia carne vuole auto-esaltarsi..(vanagloria)..
Lo Spirito esalta Il Signore..

Tutte le volte che ho provato a fare qualcosa nella carne, quindi cercando l'eccellenza, ho fallito..

Con questo, non voglio certo dire, che cercare l'eccellenza è sbagliato, o che non devo migliorarmi, ma cercando prima l'unzione, quindi una vita consacrata, in santità, in preghiera, il Signore porterà e produrrà l'eccellenza..


Colossesi 1:18

Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa,

Cristo ha e deve avere il primato in tutto quello che faccio....

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mercoledì 6 agosto 2014

#137 preghiera con proposito

5 Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa.Atti 12:5

La preghiera è un'arma poderosa che il Signore ci ha lasciato, ci ha donato, ma, come tutte le armi, bisogna saperla usare..

Molte volte, una preghiera senza proposito, può diventare sterile, inefficace, vuota..
E' come avere un'arma e sparare a salve.

Non è questo il proposito della preghiera, anzi, la preghiera diventa efficace quando viene associata ad un proposito che è nella volontà di Dio.

In questa preghiera, per esempio, si possono notare 3 punti:

-La preghiera era fatta in modo fervente

-Avevano un proposito specifico

-La chiesa era unita nella preghiera

La preghiera della chiesa, in questo caso specifico, era talmente fervente, infuocata, che quasi non credettero quando venne esaudita dal Signore

 In quel periodo, il re Erode si mise a perseguitare alcuni credenti, fece uccidere l’apostolo Giacomo, fratello di Giovanni. Quando Erode si accorse che i capi giudei ne erano contenti, fece arrestare anche Pietro. Era il periodo della Pasqua. 4, 5 Dopo averlo arrestato, Erode lo gettò in prigione e ordinò che fosse guardato a vista da sedici soldati. L’intenzione di Erode era di processare Pietro, davanti al popolo, dopo la Pasqua. Ma la Chiesa pregava con fervore per lui.
La notte prima del processo, Pietro dormiva, legato con doppia catena fra due soldati, mentre gli altri erano di guardia davanti alla porta della prigione. Ed ecco che, improvvisamente, una luce illuminò la cella e un angelo del Signore apparve accanto a Pietro. L’angelo lo toccò sul fianco, per svegliarlo, e gli disse: « Svelto, àlzati! » E subito le catene caddero dai polsi di Pietro. « Vestiti e mettiti i sandali », ordinò l’angelo e Pietro ubbidì. « Ora prendi il mantello e seguimi! »
Così Pietro uscì dalla cella e lo seguì. Ma per tutto quel tempo pensò che si trattasse di un sogno o di una visione; non poteva credere alla realtà di ciò che stava accadendo.10 Quan do ebbero superato la prima e la seconda sen tinella, giunsero al portone di ferro che dava sulla strada. Il portone si aprì da solo davanti a loro ed essi uscirono. Una volta fuori, proseguirono ancora per un tratto, poi l’angelo lo lasciò.
11 Finalmente Pietro si rese conto di ciò che era accaduto. « Ma è proprio vero! » disse fra sé, « Il Signore ha mandato il suo angelo per salvarmi da Erode e da tutto il male che i Giudei volevano farmi! » 12 Dopo aver riflettuto sulla cosa, Pietro si diresse verso la casa di Maria, madre di Giovanni, soprannominato Marco. Là si erano riuniti molti fratelli per pregare insieme. 13 Pietro bussò alla porta e una ragazza di nome Rode, venne a sentire chi c’era. 14 Quando riconobbe la voce di Pietro, ne fu talmente contenta che non aprì, ma, di corsa, tornò indietro ad annunciare a tutti che Pietro era lì, alla porta. 15 Nessuno le credette. « Sei matta da legare! » le dissero. Ma, siccome insisteva, azzardarono: « Sarà il suo angelo! (Devono averlo ucciso) ».
16 Intanto Pietro continuava a bussare. Quando finalmente gli aprirono, immaginate la loro sorpresa! 17 Pietro fece loro cenno di calmarsi, poi raccontò l’accaduto e come il Signore l’aveva fatto uscire dalla prigione. Infine disse: « Fate sapere a Giacomo e agli altri fratelli quello che è successo ». Poi se ne andò in un posto più sicuro.Atti 12:1-17(LBDG)

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