lunedì 11 maggio 2015

##12 La porta chiusa

                       La Porta chiusa 


Genesi 7:16

entrarono maschio e femmina di ogni carne, come DIO aveva comandato a Noè; poi l'Eterno li chiuse dentro.

Dopo che il Signore avvertì Noè di ogni cosa, dice la Parola, che il Signore li chiuse dentro, chiuse la porta dietro a loro..

Ci sono porte che Dio chiude, che l'uomo non può aprire..

Noè, per centoventi anni predicò sul diluvio, ma nessun uomo credette, fino al giorno in cui l'Eterno chiuse quella porta e nessun uomo poteva più entrare.

Ci sono delle porte che solo il Signore può chiudere, nessun uomo.
Porte di una vita trascorsa, di un passato che fa male, di abusi, violenze, traumi che hanno segnato la vita di un'uomo..

Io avevo imparato a convivere con la porta del mio passato aperta, entravo e uscivo quando mi pareva, dipendendo dalle mie emozioni..


A volte volevo chiuderla e la chiudevo, ma alla prima debolezza, la aprivo di nuovo, perché non era sigillata..

Solo il Signore può chiudere quella porta nella mia vita e ho fede che Lui lo ha già fatto..

La preghiera con sincerità, umiltà, Dio la esaudisce..

L'orgoglio fa credere al credente che è tutto apposto e che si può convivere con quella porta aperta, ma l'umiltà tocca il cuore del Signore e sarà Lui a chiudere, sbattere e sigillare quella porta..


            ggerardi2202@gmail.com

sabato 2 maggio 2015

##12 Quercia di Giustizia

                     Querce di Giustizia

Isaia 61:3

per mettere, per dare agli afflitti di Sion
un diadema invece di cenere,
olio di gioia invece di dolore,
il mantello di lode invece di uno spirito abbattuto,
affinché siano chiamati querce di giustizia,
la piantagione del SIGNORE per mostrare la sua gloria.

Quando, nell'antico testamento, si trova il termine Sion, oppure Gerusalemme, è un chiaro riferimento a quello che adesso è la chiesa di Cristo..

La piantagione del Signore è la Sua chiesa, ma ogni uno, singolarmente è una pianta, un' albero, una quercia.

Un' albero ha bisogno di condizioni ideali per vivere al meglio, ha bisogno di un clima ideale, di un terreno ideale e anche di un tipo di acqua ideale.


Salmi 1:1-3 (LND)


1 Beato l'uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, 2 ma il cui diletto è nella legge dell'Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte. 3 Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d'acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà.

Il verso 3 del Salmo 1 è la perfetta conseguenza naturale di una relazione sincera e genuina.

Un'albero piantato vicino ai rivi d'acqua, è un'uomo la cui relazione con Dio, nostro Signor Gesù Cristo, è profondamente Spirituale , molto vicina e radicata in Lui, la fonte d'acqua viva..

A quel punto tutto cambia, per l'albero, per l'uomo..

Non c'è posto migliore che stare vicino a rivi d'acqua, ed è lì che ogni uno di noi deve stare..

Solo in quelle condizioni, si può portare frutto, essendo benedetti dal Signore..



 Salmo 1

La beatitudine del giusto
1 Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
2 ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
3 È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.


                                  giuseppe.gerardi@antioca.it



venerdì 1 maggio 2015

##11 Convinzioni

                                      TOGLITI I SANDALI

DIO appare a Mosè in un roveto ardente

1 Or Mosè pascolava il gregge di Jethro suo suocero, sacerdote di Madian; egli portò il gregge oltre il deserto e giunse alla montagna di DIO, all'Horeb. 2 E l'Angelo dell'Eterno gli apparve in una fiamma di fuoco, di mezzo a un roveto. Mosè guardò ed ecco il roveto bruciava col fuoco, ma il roveto non si consumava. 3 Allora Mosè disse: «Ora mi sposterò per vedere questo grandioso spettacolo: perché mai il roveto non si consuma!». 4 Or l'Eterno vide che egli si era spostato per vedere, e DIO lo chiamò di mezzo al roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Egli rispose: «Eccomi». 5 Dio disse: «Non avvicinarti qui; togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo santo». 6 Poi aggiunse: «Io sono il DIO di tuo padre, il DIO di Abrahamo, il DIO di Isacco e il DIO di Giacobbe». E Mosè si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare DIO..Esodo 3:1-6




La storia di Mosè e della liberazione del popolo d'Israele dalla schiavitù in Egitto, è meravigliosa e avvincente..

Dopo che Mosè conobbe le sue origini, abbandonò il lusso e il confort che aveva come principe d'Egitto, e scappò nel deserto, trovando rifugio in Madian, dove si sposò e faceva il pastore..

Da quel momento, fino a che il Signore lo chiamò dal roveto, passarono 40 anni..

In questo caso specifico, Mosè, non pensava di trovarsi faccia a faccia con il Signore, ma quando vide quello spettacolo, qualcosa lo spinse a muoversi in quella direzione e lo portò al cospetto di DIO in persona..

La prima cosa che il Signore gli dice è di togliersi i sandali, perché stava calpestando un luogo Santo..

Quando il credente arriva alla Verità di Cristo, si battezza Nel Nome di Gesù, per il perdono dei peccati e riceve il dono dello Spirito Santo, tutto inizia a cambiare, la mente carnale comincia a scontrarsi con la Sua Parola e si entra nel laboratorio di Dio, dove si riceve tanto, ma viene tolto,allo stesso modo, tanto..

Ogni uno ha la sua propria identità, personalità e anche il suo proprio credo, perché ad ogni uno viene data una misura di fede diversa.

Mano mano che si va crescendo, si ha una relazione diversa, più intima con il Signore, ma tutto è graduale, ha un tempo, una motivazione.

Molte volte i sandali, non permettono al credente di avere una relazione profonda con il Signore, la intorpidiscono, la isolano e, allora, quella voce udibile non si riesce ad ascoltare con la giusta sensibilità e questo crea nella mente delle convinzioni, che possono sterilizzare la relazione con Dio.

Non è sbagliato avere delle convinzioni, l'errore è quello di permettere a quelle convinzioni di creare una fantasia illusoria nella propria mente..

Molte volte, quello che uno crede essere delle convinzioni, Dio non le riconosce, non le vede.

Sono convinto di avere fede!!!

Allora il Signore permette una situazione per provare quella convinzione e, forse, non era proprio così..

Lo stesso con la carità, l'amore fraterno, la sottomissione...

Quando il Signore chiede di togliere i sandali, non è per il male.

Forse, il contatto con il pavimento, non sarà semplice, senza sandali si possono calpestare delle cose che fanno male, ma certamente, il Signore benedirà l'umiltà di esserGli ubbidiente.

Senza convinzioni, Dio può lavorare e perfezionare il luogo, la dimora, il roveto che Lui si è scelto..

Signore, non importa quali siano le mie convinzioni, aiutami affinché le Tue convinzioni, diventino delle certezze che guidino la mia vita..

                giuseppe.gerardi@antioca.it